Spirito di FATA by Roberto Braibanti
Cari amici, approfitto di questa pagina per condividere alcuni fatti e un ragionamento.
Stanno arrivando le elezioni regionali qui in Campania.
I problemi, lo sappiamo tutti, sono ancora tutti per terra e ci sono da circa 30 anni e la vertenza di Acerra e del suo bruciatore di queste ore, ce lo ricorda molto drammaticamente.
Peggiorando esponenzialmente anno dopo anno.
Credo che la questione ambientale sia sicuramente il problema principale che i cittadini campani hanno, ma nasconde (come sappiamo) anche molte opportunità.Perché a nessuno di noi sfugge che rimettere a posto questo territorio, se fatto bene e con un disegno serio, potrebbe portare molto lavoro sia diretto che sopratutto indotto.Oltre che un conseguente sviluppo, auspicabile, sia agricolo che turistico.
I prossimi fondi strutturali UE 2015/20 ammonteranno a 7 miliardi di euro.
Sono l'ultimo treno per questa regione, non avremo più risorse economiche europee di questa quantità. Per cui o le sfruttiamo questa volta per risolvere almeno una parte dei nostri problemi e dare una vera svolta alla vocazione agricola, turistica e culturale della nostra terra o temo che poi diventerà tutto molto più difficile di quanto già non lo sia.
L'ambientalismo campano credo sia a un bivio vero.
Credo che sulle "ricette" per venirne fuori, le soluzioni comuni e condivise debbano trovare una sintesi che vada oltre le divisioni, a volte i protagonismi e le piccole gelosie, che hanno attraversato i movimentismo fino ad oggi. Credo che sia venuto il momento di concentrarsi su quello che unisce, anche a costo di perdere qualcosa di quello in cui ognuno leggitimamente crede, a favore di un idea comune.
Che vada dalla soluzione dei roghi che ancora bruciano ovunque , dall'impiantistica necessaria (parlo x esempio del compostaggio e dell'insoluto problema del trattamento dei tossico nocivi) e ovviamente al ciclo dei rifiuti, di cui la legge rifiuti 0 potrebbe darci una buona sintesi. Ma anche sul problema dell'inquinamento dei regi lagni, dell'assenza di una vera efficiente depurazione delle acque e degli scarichi fognari. E poi sulle grandi aree distrutte dal disastro che ben conosciamo: cito a memoria, Resit, Pianura, Montefibre,Taverna del Re, Sarno .. ma sappiamo bene che ce ne sono altre.
Su tutto questo credo sia venuto il momento di sederci davanti a un tavolo e trovare una chiara, sintetica posizione di proposta di soluzione davvero dal basso.
Che sia di tutti e che sia impugnabile da tutti quelli che la condivideranno.
E che sia laica. In cui non ci siano veti su persone, movimenti, partiti, associazioni, uomini e donne che la condividano.
Perché oggi e' il momento dell'unità sugli obiettivi comuni non quello della divisioni.
Non abbiamo più tanto tempo come scrivevo più su.Io propongo un tavolo aperto per confrontarci su tutto questo e propongo di farlo subito, ditemi cosa ne pensate.
Vi abbraccio.
Roberto Braibanti
(Napoli, 5 novembre h. 0.08)